Pittore, si diplomò all'Accademia di Belle Arti di Siena nel 1864, ne diventò insegnante e poi direttore. Il suo stile, fortemente realista e carico di colori luminosi, si riallacciava alla corrente del romanticismo italiano. Nel 1911 donò disegni e cartoni al Comune, che gli dedicò una sala nel Museo Civico.
Nacque a Prato e fin da piccolo dimostrò attenzione per le arti figurative, impegnandosi anche come intagliatore. L'aver copiato da giovanissimo il Sant'Antonio del tabernacolo affrescato da Filippino Lippi al Canto del Mercatale, gli fece meritare una borsa di studio del Comune per proseguire gli studi all'Accademia di Belle Arti di Siena, dove si diplomò nel 1864, divenendo subito dopo insegnante e ben presto direttore. Già nel 1857 aveva cominciato a dipingere su commissione con la tecnica dell'affresco, nella chiesa di San Bartolomeo a Prato e in edifici monumentali sia in città, che a Siena e in Liguria. Tra le sue opere più importanti, tutte di soggetto sacro, il mosaico della facciata nel Duomo di Siena, raffigurante la Presentazione al tempio, gli affreschi della Cappella del Crocefisso nel Duomo di Prato con le storie dell'Antico Testamento e una tavola raffigurante il trasporto del corpo di Santo Stefano, custodita nel prospiciente museo diocesano e realizzata quando aveva appena 21 anni. Il suo stile era fortemente realista e carico di colori luminosi, che si riallacciavano alla corrente del romanticismo italiano. Alla sua morte fu tumulato nel cimitero di Siena dove sono custodite molte delle sue opere. Il Comune di Prato gli dedicò una sala nella Pinacoteca del Palazzo Pretorio, dove furono raccolti disegni e cartoni che egli stesso aveva donato alla città nel 1911. f.r.
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